Ieri era la “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”.
Quando sono entrata nel supermercato, un simpatico signore con in testa un buffo cappello mi ha porto una sportina di plastica ed un foglietto esplicativo, dicendo: “Posso darvi…?”.
Ho sorriso, preso ciò che mi tendeva e, mentre giravo per gli scaffali, ho letto il contenuto del volantino.
Diceva perché la colletta e quali erano i generi alimentari adatti allo scopo:
olio, omogeneizzati e prodotti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi in scatola (nelle corsie, poi, erano segnalato i prodotti giusti).
Specificava che non era possibile accettare prodotti deperibili e denaro.
Sul retro poi elencava le tipologie di associazioni destinatarie della raccolta.
All’uscita delle casse, altri uomini con buffi cappelli, raccoglievano le offerte e sul posto le dividevano per tipologia.
La sporta era piccola e si riempiva facilmente.
Non ho visto nessuno tirar via dritto.
“Grazie”, mi ha detto un signore anziano col buffo cappello.
“Grazie a voi”, abbiamo risposto io e l’UABM.